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L’isola che non c’è Latiano torna alla carica: “Salviamo palazzo De Nitto”

da Redazione
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L’associazione L’isola che non c’è di Latiano torna a sollecitare provincia e Soprintendenza sul recupero di uno dei palazzi più importanti della città. Franco Giuliano e gli altri soci scrivono: “Dopo quasi due mesi (lo scorso 8 luglio) dal sopralluogo all’immobile che ha ospitato fino a pochi mesi fa il Comando stazione dei carabinieri (iniziativa richiesta dalla Associazione al presidente della Provincia Riccardo Rossi) non ci risulta ad oggi alcuna novità di rilievo. Così abbiamo pensato di scrivere nuovamente alla Provincia (che è proprietaria dell’immobile) e questa volta anche alla Soprintendenza alle Beni culturali. Per porre un quesito semplice ma fondamentale. La domanda che rivolgiamo (ufficialmente) è questa: l’immobile è stato sottoposto a verifica di interesse culturale?


Il palazzo di Andrea De Nitto (caserma dei Carabinieri)
Fu costruito nell’anno 1831 nella “strada dell’oliva” (ora Tenente Attilio Spinelli) dal dottore in Legge Andrea De Nitto (Latiano 1790 -1848).

Il palazzo fu edificato nella parte retrostante (Giardino) del cinquecentesco palazzo di Paolo Francone, Barone di Latiano, prospiciente su via Santa Margherita, di cui ora rimane la torre denominata “Torre del Solise.” Andrea delitto fu sindaco di Latiano negli anni 1832 – 1834. In occasione della costruzione del Palazzo fece apporre nella facciata la seguente epigrafe:” ad commodit(ate)m utilit(ate)mque/ a populo Latianense/ capessendam Andreas/DeNitti Magnificum/hoc opus constr(uctionis) fecit/A.D.MDCCCXXXI”.

Deceduto nell’anno 1848 la strada su cui sorge il palazzo fu a lui intitolata e fu posta un’altra iscrizione nella facciata che recita: ” Alla memoria di Andrea De Nitto che profondendo la sua mente e i suoi averi a beneficio del popolo latianese fu da questo idolatrato, e poi compianto con inestinguibile cordoglio e ricordo l’anno 1848″ l’amministrazione comunale nel XX secolo cambiò la denominazione di via Andrea De Nitto intitolandola al tenente Attilio Spinelli deceduto nella Grande Guerra.

Dal punto di vista artistico l’edificio presenta una semplice grammatica decorativa. Sulla facciata sei piccoli balconi sorretti da mensole e le finestre con timpani triangolari. Il portone di ingresso unico elemento degno di nota e archivoltato, lateralmente è affiancato da colonne oggettanti di ordine dorico che sorreggono un architrave metopato al di sopra del quale l’oggetto di una cornice sorregge il balcone centrale.

La finestra del balcone centrale unica a non essere timpanata, è caratterizzata da una semplice cornice rettilinea.

Bibliografia:

  • Beni culturali di Latiano, a cura della biblioteca comunale Latiano volume 4.
  • 1992-1993, vol 4 Architettura civile Salvatore settembrini la piazza, il centro storico, l’espressione urbanistica di Latiano nei secoli XVI-XX
  • Quaderni della biblioteca “Giovanni De Nitto” Latiano 2013
    Torre del Solise (sec. XVI) un bene di tutti restituito alla città Por Puglia.

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